Ancora sugli epistolari. Saint-Exupéry

Scrivere lettere è come fare dono di un mondo. Anzi, tanti mondi. Leggere quelle che Antoine de Saint-Exupéry ha scritto all'amica Rinette è come scoprire, all'improvviso, una grotta piena di cristalli, pietre levigate, minerali che hanno preso le forme più strane e bellissime.
Gli epistolari non nascono con intenzione. Questo loro modo involontario di essere libro li rende preziosi. Non voglio dire che non ci sia intenzione in assoluto. Ma vengono fuori dalla vita stessa, dal procedere di corpi e pensieri, dal viaggio, dal timore di non raggiungere l'altro, dall'urgenza di farlo.
Questo epistolario, "Lettere a una giovane amica", è un soliloquio dolcissimo, tormentato, pieno di poesia e narrazione. Ecco, se Saint-Exupéry lo immaginiamo con il suo pastrano da "Piccolo principe", in volo sopra il suo aeroplano, dobbiamo prima assolutamente pensarlo intento a vergare lettere innamorate di tutto ciò che è mondo.