Caro signor Malabaila

21.02.2023

A leggere "Quando Primo Levi diventò il signor Malabaila", cronaca avvincente scritta da Carlo Zanda, si rimane presi nella vita e nei pensieri di uno dei più grandi scrittori italiani. Che per un po' ha usato un altro nome...

Il signor Luigi Malabaila aveva un'officina di elettrauto al numero 117 di Corso Giulio Cesare a Torino. Da lì tutti i giorni ci passava Primo Levi con la sua automobile per raggiungere la fabbrica di vernici Siva, dove ha lavorato come chimico e come dirigente. Un mestiere che Levi ha fatto per tutta la vita. Una passione grande la sua per la chimica, come quella per le parole. Il nome Malabaila, per la precisione Damiano Malabaila, è tanto importante nella vita di Primo Levi perché è lo pseudonimo che si è scelto nel 1966 per firmare una raccolta di racconti, Storie naturali. Racconti fantascientifici, strambi, stralunati, pieni di realtà e fantasia, futuribili. Di usare lo pseudonimo non l'ha deciso proprio lui, pare che a chiederglielo sia stata la casa editrice Einaudi, con cui Levi pubblicava. Un'azione cautelativa, una poca lungimiranza, un attimo di esitazione, vai a sapere... L'autore di "Se questo è un uomo" e "La tregua", scritti un po' di anni prima, non poteva passare così repentinamente a un genere tanto fantasioso.
D'altra parte Levi su questo episodio pare si sia mantenuto vago. Glielo aveva chiesto la casa editrice, ma condivideva l'idea... Fatto sta che di fronte alla richiesta lui, nella calda estate torinese del 1966, prende tempo per pensare. E infine, il 22 agosto, decide. Accetta di usare uno pseudonimo e si sceglie il nome. Malabaila è stampato sopra una grande insegna, in cima all'ingresso dell'officina. Un nome con una sonorità strana, melodiosa e difficile. Un cognome piemontese piuttosto antico che pare abbia diverse origini. Su tutte, quella preferita da Levi era: cattiva balia. Dirà: "Malabaila significa 'cattiva balia': ora, mi pare che da molti dei miei racconti spiri un vago odore di latte girato a male, di nutrimento che non è più tale...". Caro signor Malabaila, ovunque tu sia, grazie di cuore, per essere stato un chimico e un fantastico cosmonauta.