Kazantzakis il greco

"Lui aveva tutto quello che serve a uno scribacchino per salvarsi: lo sguardo primitivo che agguanta fulmineo dall'alto il suo nutrimento; la naturalezza creativa, che si rinnova ogni mattino, con cui guardare incessantemente alle cose come se fosse la prima volta e che restituisce la verginità ai secolari elementi quotidiani - vento, mare, fuoco, donna, pane". Questo dice Nikos Kazantzakis di Alexis Zorba, un vecchio operaio con il quale lo scrittore di Megalokastro ha vissuto alcuni indimenticabili mesi della sua vita. "Zorba il greco" è un romanzo pieno di uomini e di donne, uscito ad Atene nel 1946 con il titolo di "Vita e imprese di Alexis Zorbàs". Non ebbe alcun successo, anche se ne uscì qualche anno dopo un'edizione francese. Poi, nel 1964, il regista Michael Cacoyannis, cretese come lo scrittore, ne fece un film indimenticabile - Kazantzakis era morto nel 1957. Anthony Quinn interpreta Zorba e riesce a stendere davanti ai nostri occhi l'essenza di questo uomo saggio e selvaggio. Il suo fuoco, la forza dirompente come le onde del mare, la danza sulla spiaggia di Stavros, a Creta, al ritmo del Sirtaki. "Vecchio, il busto eretto, ossuto, la testa rivolta all'indietro, i piccoli occhi rotondissimi come quelli di un uccello, ballava e gridava e batteva i lunghi piedi sulla battigia, mentre il mare gli spruzzava il viso", così Kazantzakis descrive Zorba. Il film riportò il romanzo alla luce del giorno, fu tradotto in tutto il mondo. In Italia uscirono diverse edizioni, tutte però tradotte dal testo inglese. Solo nel 2011 l'Editore Crocetti pubblica la prima edizione del romanzo tradotto dal testo greco di Kazantzakis. Zorba è la sintesi di un essere maschile libero, selvaggio, primordiale nel significato più bello e profondo. Un uomo che sa leggere le donne. Un romanzo e un film bellissimi.