Fuori delle mura

- L'erba cresce anche tra i mattoni... - il tono è di chi ne
sente il peso. Peso sulle spalle per doversi chinare a strappare quei ciuffi
fuori luogo, peso nelle mani che afferrano la vita e stringono la morte, peso
tra le parole che vorrebbero dire altro e si confondono negli anni lunghi e
lenti, e non sanno che invece stanno dicendo tutto.
Qual è il luogo, il luogo giusto… e qual è il tempo?...
Crediamo di saperlo e di possederlo; ne decidiamo la forma, il colore, il
senso.
Ma il senso è forse solo l'erba che cresce tra i mattoni
nonostante tutto, nonostante noi.
Cara signora Luciana, che tenerezza nei suoi occhi lucidi di
stanchezza, e che purezza infantile nella sua voce inconsapevole, che
accompagna la mano a strappare quei ciuffi flessibili e resistenti come lei.
Sono grata a quell'erba inopportuna che ogni tanto la
portava fino a noi nel rifugio di via Pellipario.
Scendeva lenta il vialino, si attardava ondeggiando tra i
cespugli di rose… 'più son belle e più c'han le spine...', borbottava senza
sapere che qualcuno la osservava come un essere raro e prezioso.
La guardavo dalla finestra della cucina, lei passava
composta e timida salutando chi stava all'interno.
Il suo sguardo era vago e incerto su chi io fossi; una di
quelle 'brave ragazze', certamente, ma la mia identità, come quella delle
altre, era sospesa e si confondeva tra mille facce passate di lì.
Non ho mai amato gli urbinati. Troppo pratici e ripiegati in
se stessi, troppo chiusi tra le mura di una città lontana da tutto.
Ed è una grande contraddizione il forte senso di libertà
portato dal vento dei colli e questa staticità della gente che eterna ogni gesto, ogni ombra.
Lei, signora Luciana, vive di quella staticità, ma le manca
la concretezza che tanto mi infastidiva.
Saranno i suoi anni numerosi e lenti, o sarà la sua voce di
bimba e quel suo essere instabile sulle gambe e sui ricordi che confondono passato e presente come
fossero una cosa sola.
Non saprò mai da dove nasce la leggerezza che l'avvolge, e
se pure lo sapessi, perderei il mistero della sua figura.