La "piova" di Giorgio Baffo

Questa poesia di Baffo mi è capitata sotto gli occhi nei giorni dell'acqua granda a Venezia, nel novembre 2019.
Sono stati giorni difficili per chi vive e lavora nella città d'acqua. Giorni anche di speculazioni, teorie, accuse, recriminazioni. Un clima fastidioso. E nessuno parlava delle persone, delle loro reazioni vere mentre stavano inzuppate nei resti della marea. Andando al di là del ponte della Libertà tutti i giorni, guardavo uomini donne e bambini; guadavo i muri delle case, i portoni, le calli, le salizade e i campi. Tutto era naturalmente vivo e lucido, e non solo per il salso steso sopra ogni cosa. Era una luminosità laboriosa, fatta anche di rabbia, eppure lapalissiana. Ecco, "Per le continnue piove" di Giorgio Baffo è Venezia com'è.
Per le continnue piove
Giorgio Baffo (Venezia, 1694-1768)