Gli anelli di Daniel Mendelsohn

Quando qualche anno fa ho letto "Un'Odissea" di Daniel Mendelsohn non mi sono resa conto, non con un vero moto di coscienza, di quanto la sua tecnica narrativa fosse un giro avventuroso che andava tracciando cerchi regolari e inanellati uno all'altro. È un libro straordinario. Non è un romanzo, non è un racconto, non è un saggio, è tutto questo, ma è anche altro. Qualcosa che sfugge a definizioni, a categorie. È un pezzo di vita dell'autore, è l'incontro di un figlio con un padre, è un viaggio, è l'avvincente racconto dell'Odissea, quella di Omero, scavata e portata allo sguardo degli studenti di un corso semestrale al college. È la storia di Odisseo polytropos, l'uomo dalle molte svolte. Il libro di Mendelsohn ha aperto un mondo dove mi è stato chiaro perché la figura di Odisseo fosse per me tanto attraente, piena di mistero e tormentosa. Un dolce tormento, per cui il suo lungo viaggio mi appare limpidamente come il senso profondo della vita.
Poi, in libreria ho incrociato "Tre anelli". Ed è qui che ho trovato il senso di quei cerchi. Una tecnica narrativa di cui solo gli ignoranti come me non avevano coscienza. È un piccolo scrigno questa "Storia di esilio, narrazione e destino"; un forziere colmo di chiavi che aprono porte. Torna il filo, così saldo in Mendelsohn, dell'esilio; del viaggio intrapreso per lasciare una patria e per cercare di riconquistarla. Torna attraverso l'intreccio di tre vite, tre esuli della Storia: il critico tedesco Erich Auerbach, l'arcivescovo francese François Fénelon, il romanziere tedesco Winfried Georg Sebald. I loro viaggi si incrociano nelle parole di Mendelsohn che "esplodono nella bocca con uno scricchiolio da violette candite" (la citazione è sua, lui la usa per definire i nomi polisillabici greci, ma quel gustoso scricchiolio lo ritrovo in ogni sua pagina), alla ricerca di un senso. Ma, soprattutto, i tre esuli sono chiavi che aprono narrazioni e spiegano con le loro peregrinazioni e i loro scritti il meraviglioso dispositivo della narrazione ad anello. Il meccanismo per cui la realtà esce dalla cronaca e dalla cronologia degli eventi, e diventa una storia.
