La pioggia libera l'aria

15.04.2023

La camera era molto accogliente, l'intera parete esterna si apriva in una enorme finestra che
spandeva nella stanza una luce pura e uniforme. Me ne stavo in piedi davanti alla vetrata spezzata dagli infissi di un legno chiaro e sottile che dava all'ambiente un grande senso di calore, e al mondo esterno una dimensione reticolare.
Sedevi sul letto, immobile.
Cominciava a piovere e quello era l'unico movimento che potevamo percepire... Eravamo due statue di marmo bianchissime, perfettamente levigate e inconsapevolmente statiche.
- Dovremmo essere come questa pioggia - le parole mi erano uscite d'un fiato, senza pensare. Era questo il punto… scorrere, scorrere come l'acqua, questo il segreto.
Ma non deve essere uno sforzo, l'acqua non scorre mai per forza, si muove in un impeto che le appartiene.
E le persone, anche le persone hanno questo impeto, un movimento che le rinnova e le ossigena. Vorrei regalarti il mio movimento, per fartelo sentire, non perché ti pesi addosso come un fardello.
Eri sempre silenzioso, ora però venivi verso di me.
Ho sentito le tue braccia avvolgermi. Siamo rimasti così per un tempo indefinito, ed era sempre la pioggia a scorrere.
Ci sono istanti inaspettati che restano come qualcosa di inevitabile.
Non puoi spiegare lo smarrimento che rende tutto incerto. Fino a quel momento ogni cosa ha una forma e non dubiti del posto che occupa.
In realtà non ne dubiti mai, quel che accade è solo una perdita di orientamento momentanea.
Inciampi sullo sguardo di qualcuno che passa di lì, per caso... Ondeggi smarrito per un istante, poi ti guardi intorno a cercare un riferimento. Ma non c'è nulla all'infuori di quello sguardo e della tua esitazione.
Accade così. E come arriva, va. Solo la distanza ristabilisce gli equilibri e l'orientamento; dà una forma alle sensazioni indistinte e ti spinge a guardare ciò che ti sta intorno con perplessità.
Era tutto sempre stato lì. E lo sapevi anche prima, qualcosa era scontato, qualcosa confuso e qualcos'altro ancora, troppo grande.
Gli eventi, tutti gli eventi hanno un peso. È bello non pensarci, non sentirlo. Se non lo senti non c'è. Senza accorgertene, però, il peso si accumula in una giacenza compatta che non puoi più distinguere, e infine ogni oggetto non ha più solo il suo peso, ma quello di tutti gli altri.
Vorrei sempre sentire con il semplice tatto la forma di un corpo, di un sorriso, la forma di una mano, del calore che emana, la forma di una voce. La tua.