Primo risvolto

24.04.2023

Che cos'è l'anima del silenzio se non un precipitare lento nell'ascolto, un camminare ostentato e pudico dentro di sé e dentro gli altri? Ecco, le pagine di Elena parlano di questo.
In una narrazione struggente, col suo ritmo cadenzato da una memoria rumorosa, come solo la parola di donna riesce a fare, Elena mescola con sapienza ricordi e invenzioni narrative. Queste pagine sono fitte di spostamenti, di lunghe camminate, di terre ritrovate e perse, di uomini e di donne che si intrufolano sotto la pelle, in un andirivieni snocciolato a mo' di girotondo.
Sembra quasi che nell'etica del perdersi si trovi la dimensione più intima del vivere.
E non a caso questa perdita ha la cromia del blu, dove la notte è di là da venire, eppure vicina. Anche il silenzio, questo strano silenzio blu è un luogo, forse da rintracciare nella geografia dei sogni. Esattamente come i corpi, spesso segregati in qualche prigione, da cui bisogna liberarsi.

Fabio Bozzato