Quieta dissolvenza

L'aria profuma di pioggia, è densa ma asciutta e si muove al
ritmo dei passi sul lastricato e dello sciacquettio nei canali.
È una notte in procinto di esplodere. La gente cammina verso
una meta che sembra comune.
Attraverso le calli aspettando che l'ordigno scoppi. Ogni
cosa intorno dà una sensazione benefica...i rumori sono musica, gli odori forma
e corpo di qualcosa.
Venezia è una creatura che dispensa seduzione, un labirinto
magico da esplorare con lo sguardo.
Sono immersa nel suo caldo ventre, non ho vestiti per
coprirmi, ma questa nudità non mi spaventa né imbarazza.
Un tiepido alito mi avvolge, sento che è una cosa buona.
Un bocciolo di rosa rosso mi sfiora la pelle, lo tengo fra
le mani senza stringerlo per paura di sciuparlo.
È arrivato come un dono inaspettato, avvolto solo dal
silenzio dei tuoi teneri occhi.
Sei rimasto così, muto per tutto il tempo, mentre
percorrevamo quelle calli dense di umori e di echi. Neppure io parlavo e l'aria
intorno perdeva lentamente l'odore della pietra umida, assorbiva il profumo dei
petali e tesseva un vestito sulla mia figura incerta.
- Sento che questa notte il mondo potrebbe finire - nessuna
tempesta all'orizzonte, nessuna nube minacciosa, eppure qualcosa si agita in
silenzio. Non è nulla di pericoloso o doloroso, solo un senso di dissolvimento
che potrebbe assorbire la terra e gli esseri.
L'ho sentita a volte la morte seduta accanto a me; si era
sistemata comodamente con l'intenzione di tenermi compagnia.
Non la vedevo ma la sentivo respirare al mio fianco come una
vecchia amica, tanto intima da non dover chiedere di restare.
Stavo in allerta ma non ero spaventata...se mai incuriosita
e quasi leggera e senza forma.
Forse solo un lieve smarrimento guidava il mio sguardo sulle
cose intorno come fossero irriconoscibili, ma senza inquietudine.
Sembra follia, sentire la morte accanto come una vibrazione
sconosciuta eppure familiare ai sensi.
Lei, con grande ironia, aveva deciso di farsi riconoscere
davanti ad un gran cielo, a una grande notte e in mezzo a quel profumo
incontenibile.
Ma per quanto io l'abbia sfiorata, annusata, intesa
sussurrare, non mi ha mai toccata. Mi danzava intorno tenendo le distanze, e io
non la conosco, non ancora.
Sospensione
Raccoglimento
Silenzio
pensiero sostenuto da qualcosa che cade
e attutisce il colpo
Piove dal cielo una materia quasi liquida
ma non proprio.
Non riesco a trattenerla
è sangue che scompare a contatto con la terra.
Non c'è più nemmeno il vento a cullare
lo sguardo che cade preciso sulle cose
e si annienta sui profili
muto.
Non soffrire così per qualcosa che non c'è
e per quello che c'è
apri le mani alla luce e all'aria
lascia che penetrino asciugando l'umido del tempo.