Secondo risvolto
05.04.2023

Eppure non l'afferro questa voce
che sfiora le palpebre
e le schiude.
È un canto, a volte un grido.
Poi tace, svanita.
Penetra nell'anima e sussurra, ancora
e ancora.
Racconta i viaggi mai conclusi e amati.
I sogni, li spoglia, li accarezza
e loro crepitano nel piacere
dell'inconsistenza.
E quando infine torna
ad acquietarsi fra le ciglia, soffre di nostalgia
e aspetta un vento tenero e orizzonti.
Ancora.